L’Italia come la Cina: con un’app la Polizia si prende tutte le telecamere | Il prezzo della sicurezza è la nostra privacy

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Polizia italiana (Canva foto) - www.managementcue.it

Un’app sperimentale promette di cambiare il controllo del territorio, tra entusiasmo e timori per la privacy.

Nelle strade più affollate di Pechino o Shanghai, l’idea di essere osservati da decine di obiettivi a ogni passo è ormai una normalità. Per alcuni, si tratta di un paradiso della sicurezza, per altri di una gabbia di vetro in cui ogni movimento è tracciato. Questa immagine, spesso usata in modo caricaturale sui social, torna ciclicamente ogni volta che in Italia si parla di nuove tecnologie per il controllo urbano.

Negli ultimi anni, l’equilibrio tra protezione dei cittadini e tutela della privacy è diventato uno dei nodi più discussi. Le città sperimentano telecamere intelligenti, software di riconoscimento facciale e reti di videosorveglianza integrate. Ogni novità tecnologica accende un dibattito acceso, in cui il confine tra “sicurezza” e “controllo” appare sempre più sottile.

Quando un progetto innovativo fa il suo debutto, c’è chi ne esalta le potenzialità e chi teme derive autoritarie. L’ombra di un sistema onnipresente come quello di certe metropoli asiatiche viene spesso evocata per spiegare in poche parole le paure legate al tema. Anche se nella realtà italiana i numeri e le modalità sono molto diversi, il confronto resta una metafora efficace per alimentare discussioni e polemiche.

Eppure, al di là delle suggestioni, le iniziative concrete nascono con obiettivi mirati: migliorare la tempestività degli interventi, ottimizzare le risorse e ridurre i reati. In questo contesto si inserisce la nuova sperimentazione partita in Puglia, che sta attirando curiosità e reazioni contrastanti.

Una novità tecnologica che divide le opinioni

Nella provincia di Barletta Andria Trani è arrivata “BatCam”, la prima app in Italia in grado di geolocalizzare e gestire in tempo reale gli impianti di videosorveglianza pubblici e privati. Il progetto, realizzato dalla Questura di Andria in collaborazione con il Gruppo Tecno, promette di rivoluzionare il monitoraggio del territorio. Come sottolinea il post Instagram di Buonasera24.it, l’app rappresenta un passo avanti per prevenzione e intervento.

Grazie a questa piattaforma, le forze dell’ordine possono individuare rapidamente la telecamera più vicina a un evento, accedendo alle immagini in maniera immediata. I vantaggi indicati includono riduzione dei tempi di intervento, maggiore deterrenza e un controllo più capillare delle aree urbane.

Telecamere
Telecamere di sicurezza (Canva foto) – www.managementcue.it

Il parallelo con la Cina e le reazioni social

Nonostante i promotori descrivano “BatCam” come un progetto circoscritto e regolamentato, sui social non sono mancati i paragoni con le grandi città cinesi, dove la videosorveglianza è diffusa capillarmente. Per alcuni utenti, questa novità è il preludio a un monitoraggio totale che rischia di limitare la libertà individuale.

Altri, invece, vedono in questa iniziativa un strumento necessario per ridurre i reati e migliorare la sicurezza. In ogni caso, l’app ha aperto un dibattito che va oltre i confini della provincia pugliese, toccando un tema che in Italia divide da anni: fino a che punto siamo disposti a rinunciare a una parte della nostra privacy per sentirci più protetti?