Costi insostenibili per lo Stato: addio a ogni aiuto per le famiglie | Ci sono solo per gli stranieri

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Bonus Giorgia Meloni (Facebook foto) - www.managementcue.it

Brutte notizie per le famiglie italiane: lo Stato ha chiuso i rubinetti, deve dare i sussidi agli stranieri.

In Italia il tema dei sostegni alle famiglie è sempre molto discusso. Tra bonus che cambiano ogni anno e agevolazioni spesso difficili da ottenere, cresce la percezione che il welfare non riesca davvero a rispondere ai bisogni quotidiani. Molti cittadini avvertono che la burocrazia è pesante e che, nonostante gli annunci, gli aiuti finiscono spesso per essere temporanei o frammentati.

Le difficoltà economiche di tante famiglie hanno alimentato un dibattito acceso su cosa significhi garantire un vero supporto sociale. Alcuni chiedono strumenti più semplici e stabili, altri denunciano che i costi per lo Stato sono ormai troppo alti per permettere ulteriori ampliamenti. Questa tensione tra bisogni concreti e limiti di bilancio non riguarda però solo l’Italia.

Anche in altri Paesi europei si discute di come bilanciare le spese sociali. A seconda delle scelte politiche, le risorse vengono indirizzate in modo diverso, creando inevitabili paragoni e polemiche. È in questo scenario che la Germania rappresenta un caso interessante: un sistema di sostegni molto ampio, ma oggi messo alla prova da costi considerati insostenibili.

Non stupisce quindi che il tema finisca al centro delle cronache. Le cifre, le scelte di governo e il confronto politico hanno acceso un dibattito che ricorda molto quello italiano, ma che in Germania assume proporzioni ancora più grandi per via dei numeri in gioco.

La spesa del Bürgergeld e le prime polemiche

Il cuore del dibattito riguarda il Bürgergeld, il sussidio introdotto per garantire una base economica a chi non lavora o non guadagna abbastanza. Solo nel 2024 questa misura ha richiesto oltre 47 miliardi di euro, una cifra enorme che ha sollevato più di una perplessità.

La situazione è resa più complessa dall’arrivo di oltre 1,19 milioni di rifugiati ucraini dall’inizio della guerra. Di questi, solo un terzo ha trovato un’occupazione stabile: tra le cause ci sono la scarsa conoscenza del tedesco e le difficoltà delle donne nel conciliare corsi di lingua, lavoro e cura dei figli. Come ricordato anche dal post di berlinomagazine, la combinazione di costi altissimi e lentezza nell’integrazione ha spinto il governo a proporre un cambiamento radicale.

Famiglia
Costi famiglie (Canva foto) – www.managementcue.it

Tagli in arrivo per chi arriverà dal 2025

La proposta sul tavolo è chiara: chi entra in Germania dopo il 1° aprile 2025 non riceve più il Bürgergeld pieno, ma un sussidio ridotto, lo stesso previsto per i richiedenti asilo. Questo significa circa 110 euro in meno ogni mese, con un totale di 450 euro più il sostegno per alloggio e riscaldamento.

L’obiettivo dichiarato è limitare l’impatto economico sul bilancio statale, ma la misura apre a nuove domande: come influirà sull’inserimento dei nuovi arrivati? Quali saranno le conseguenze sociali? Il governo punta a ridurre i costi, ma resta da capire se questo basterà a risolvere una questione che negli ultimi anni ha assunto un peso enorme nel dibattito pubblico tedesco.