Per non pagare le tasse basta un foglio: una richiesta al notaio ti libera per tutta la vita | Lo Stato è costretto ad accettare

Uomo esulta (Depositphotos foto) - www.managementcue.it

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Un semplice documento notarile può liberarti per sempre da un fastidio indesiderato, senza bisogno di vendere o donare.

In Italia le tasse rappresentano da sempre uno dei temi più caldi, se non proprio il più discusso. Tra imposte dirette, indirette, addizionali e contributi, la pressione fiscale può raggiungere livelli che pesano concretamente sulla vita quotidiana delle persone. Non è raro sentirsi sopraffatti, soprattutto quando il rapporto tra quanto si versa e i servizi ricevuti non sembra poi così equilibrato.

Negli ultimi anni, diverse voci hanno sollevato l’idea di una riforma fiscale più equa e sostenibile, ma la realtà rimane spesso immutata. Le promesse politiche si rincorrono, ma intanto famiglie e piccoli proprietari si arrangiano come possono, cercando di ridurre il peso del fisco con gli strumenti a disposizione. Non tutti, però, conoscono davvero le opzioni previste dalla legge.

Il senso di frustrazione è palpabile, soprattutto tra chi si trova a pagare tasse che reputa inutili. In certi casi sembra più una punizione che un diritto. E proprio qui si aprono strade poco battute, ma perfettamente legali, che possono cambiare radicalmente il modo in cui si gestisce un bene.

Tra bollette, tasse, responsabilità varie e grattacapi burocratici, a volte ci si ritrova più schiavi che proprietari. E se il bene non viene utilizzato o non rende nulla? Ecco che può trasformarsi in un fardello bello pesante, difficile da scrollarsi di dosso.

Una firma, due righe, e cambia tutto

Come riporta cfnews.it, l’11 agosto 2025 la Corte di Cassazione ha pubblicato la sentenza n. 23093 che ha fatto un bel po’ di chiarezza. Le Sezioni Unite civili hanno detto chiaramente che è possibile rinunciare alla proprietà di un immobile in modo del tutto volontario, anche se lo si fa solo per motivi personali o, diciamo, di convenienza. Non serve alcun fine nobile o pubblico.

Basta un atto scritto – un atto pubblico o una scrittura privata autenticata – e la trascrizione nei registri immobiliari. Tutto qui. Lo Stato non deve dire “ok” o dare il via libera. Il bene passa automaticamente al patrimonio statale, come previsto dall’art. 827 del Codice Civile. Si tratta, insomma, di un atto perfettamente valido, senza bisogno di approvazioni esterne. Ma ci sono alcune cose da sapere.

Piccola casa (Depositphotos foto) - www.managementcue.it
Piccola casa (Depositphotos foto) – www.managementcue.it

Quando lo Stato prende senza chiedere

Fino a poco tempo fa, c’era chi sosteneva che una rinuncia del genere fosse nulla se non “giustificata socialmente”. Ma adesso la Cassazione ha ribaltato la questione: anche se lo fai per motivi personali, è del tutto legittimo. La funzione sociale della proprietà, dicono, la può limitare solo una legge, non un giudice.

Attenzione però, c’è un dettaglio importante: tutti i debiti legati all’immobile restano a carico dell’ex proprietario. Quindi se ci sono tasse arretrate, danni ambientali o altre rogne, tocca comunque sistemarle. Comunicare l’atto all’Agenzia del Demanio non è obbligatorio, ma farlo può evitare seccature future. È un’opzione che oggi ha una base giuridica solida, ma va valutata con calma e, magari, con un buon consiglio legale.