Basta famiglie, lo Stato ci vuole soli: se rimani single ti coprono di soldi | Ecco come riceverli

Giorgia Meloni nuovo bonus (Facebook foto) - www.managementcue.it
Indipendenza e incentivi: tutte le agevolazioni meno conosciute per chi vive da solo nel 2025, basta aiuti alle famiglie.
Viviamo in un’epoca in cui l’idea di famiglia si sta ridefinendo, e con essa anche le politiche pubbliche che un tempo sembravano rivolgersi solo a nuclei numerosi o con figli. Oggi, chi sceglie di vivere da solo non è più automaticamente escluso da sostegni economici, anzi: in diversi casi, essere single può tradursi in vantaggi concreti.
Negli ultimi anni, la solitudine abitativa non è più vista solo come una condizione di fragilità. Sempre più persone rivendicano il proprio spazio, la propria autonomia, il diritto a costruire una vita senza doverla necessariamente condividere. In questo scenario, il sostegno pubblico comincia ad adattarsi, aprendo nuove possibilità a chi finora si è sentito invisibile nelle maglie dei bonus tradizionali.
La tendenza è chiara: l’indipendenza non è più penalizzata. Anzi, vivere da soli può semplificare l’accesso a diversi strumenti di supporto economico. Dalle spese quotidiane all’abitazione, fino al lavoro e alla formazione, il sistema di aiuti si sta lentamente ripensando.
Ciò che sorprende è che molte di queste agevolazioni esistono già, solo che sono poco conosciute. Non si tratta di misure clamorose o riservate esclusivamente ai single, ma di opportunità accessibili a chi rientra in specifici parametri reddituali e anagrafici.
Cosa troverai in questo articolo:
Un cambiamento che parte dalla legge di bilancio
Nel 2025, alcuni provvedimenti inseriti nella Legge di Bilancio aprono la strada a forme di sostegno più flessibili, rivolte anche a chi non ha una famiglia a carico. Tra queste spiccano i fringe benefit: un contributo esentasse fino a 1.000 euro per i lavoratori dipendenti, spendibile in affitto, mutuo, bollette o spese sanitarie. Un vantaggio particolarmente utile per i single, che possono gestirlo interamente in autonomia, senza doverlo suddividere su più componenti del nucleo familiare.
Altra misura significativa è l’esenzione fino a 5.000 euro sulle spese di trasferimento per motivi di lavoro oltre i 100 km, riservata ai nuovi assunti nel 2025 con reddito sotto i 35.000 euro. Anche qui, chi vive da solo può beneficiare di un aiuto diretto, senza vincoli familiari, per affrontare affitti, traslochi e sistemazioni in nuove città.
Lo Stato sostiene chi è solo: ecco come ricevere i bonus
Come spiegato da Brocardi, anche altre misure del governo Meloni si rivelano particolarmente efficaci per chi vive da solo. Il bonus mutuo prima casa per under 36, ad esempio, non richiede di avere una famiglia: basta un ISEE sotto i 40.000 euro per accedere alle agevolazioni fiscali. Allo stesso modo, gli studenti fuori sede single possono ottenere una detrazione IRPEF fino a 2.633 euro per l’affitto.
Tra i sostegni al reddito spicca il Supporto Formazione e Lavoro (SFL), che prevede 350 euro mensili per chi è disoccupato e ha un ISEE sotto i 6.000 euro. Se si partecipa a corsi di formazione, l’importo può salire a 500 euro. Anche l’Assegno di Inclusione può essere richiesto da persone sole, se disabili o over 60, purché in possesso dei requisiti previsti.