Metà degli italiani spediti al fronte a combattere: il nostro Paese si attrezza per la guerra | Preparati a salutare la famiglia

Potremmo entrare in guerra? Ecco cosa dicono le ultime voci di corridoio e qual è la verità su quanto accade. (Pexels Foto) - managementcue.it
Potremmo entrare in guerra? Ecco cosa dicono le ultime voci di corridoio e qual è la verità su quanto accade.
Nel settembre 2025, il tasso di intercettazione dei missili balistici in Ucraina è crollato al 6%, contro il 37% di agosto. I missili Iskander-M modificati riescono a eludere le difese Patriot, e colpiscono obiettivi strategici. Gli aumenti sulla precisione russa aggravano la vulnerabilità delle infrastrutture ucraine.
Dall’ottobre 2023, il conflitto a Gaza ha causato circa 67 mila vittime palestinesi e oltre 155.000 feriti. L’83% dei morti sono civili, secondo il Ministero della Salute palestinese. Gli aumenti sulla frequenza dei bombardamenti israeliani hanno devastato Gaza City e Khan Yunis, con migliaia di attacchi registrati.
L’Ucraina ha avviato esercitazioni congiunte in Danimarca per sviluppare un Muro dei Droni europeo. Gli Stati Uniti hanno inviato nuovi equipaggiamenti anti-drone. Gli aumenti sulla produzione russa di droni – fino a 5000 al mese nel 2026 – potrebbero lasciare senza difese gli ucraini.
Il 2 ottobre 2025, la Marina israeliana ha intercettato 13 imbarcazioni della Global Sumud Flotilla dirette a Gaza. A bordo c’erano attivisti e giornalisti, tra cui 40 italiani. Hamas ha definito l’operazione pirateria, mentre Israele ha parlato di provocazione finita. Potremmo finire in guerra?
Cosa troverai in questo articolo:
I conflitti in corso
Nel 2025, la guerra in Ucraina entra nel ventiduesimo mese con un bilancio devastante. Kiev ha registrato attacchi continui, mentre Mosca intensifica l’uso di droni e missili balistici. Zelensky punta a una risoluzione entro l’anno, ma gli aumenti sulla pressione militare russa rendono incerta ogni trattativa.
Israele ha intensificato i bombardamenti su Gaza City, con l’obiettivo dichiarato di annientare Hamas. Il ministro della Difesa ha minacciato di radere al suolo interi quartieri se non verranno accettate le condizioni israeliane. Gli aumenti sulla distruzione di edifici civili e infrastrutture hanno aggravato la carestia. Potremmo andare in guerra?
Cosa succede
Secondo un sondaggio commissionato dal Ministero della Difesa e pubblicato da IlGiornale il 20 giugno 2025, il 44% degli italiani si sarebbe detto disponibile ad arruolarsi in caso di necessità. Il dato ha fatto scalpore, rilanciato con titoli enfatici come “Un italiano su due pronto a combattere”. Come evidenziato da BUTAC, il sondaggio è stato condotto su un campione di sole 500 persone e aveva domande generiche sulla disponibilità ad aiutare in caso di disastri naturali, pandemie e conflitti.
La disponibilità all’arruolamento, in caso di guerra, si ferma al 30%. Il problema non è la raccolta statistica, ma la comunicazione: si confonde la solidarietà civile con la propensione al servizio militare. Il sondaggio mostra un’Italia pronta a intervenire in emergenze, ma non a imbracciare le armi. Informarsi su quanto gira sul Web serve per evitare le conseguenze della disinformazione o le esagerazioni nei social.