La banca blocca tutto: conto cointestato, di addio ai soldi | Se l’altro muore va a finire così

Uomo disperato

La banca può bloccarti il conto per una questione di eredità? Ecco cosa sta accadendo e come fare per sbloccare le tue operazioni online. (Pixabay Foto) - managementcue.it

La banca può bloccarti il conto per una questione di eredità? Ecco cosa sta accadendo e come fare per sbloccare le tue operazioni online.

La successione legittima si attiva quando manca un testamento. Il Codice Civile stabilisce l’ordine degli eredi: coniuge e figli hanno priorità, seguiti da ascendenti e collaterali. In assenza di parenti entro il sesto grado, l’eredità viene devoluta allo Stato.

Le quote di legittima tutelano i legittimari: coniuge, figli e genitori. Anche in presenza di testamento, queste quote devono essere rispettate. Se il testatore le viola, si può agire con l’azione di riduzione per ristabilire l’equilibrio tra volontà testamentaria e diritti inderogabili degli eredi.

La collazione è obbligatoria tra coeredi legittimari: serve a riequilibrare le donazioni ricevute in vita dal defunto. Donazioni dirette e indirette vengono imputate all’asse ereditario. Questo meccanismo garantisce equità nella divisione ereditaria e tutela i diritti di ciascun erede.

L’accettazione con beneficio d’inventario consente di separare il patrimonio ereditato da quello personale. È utile in caso di debiti del defunto. L’erede non risponde con i suoi beni, ma solo nei limiti dell’attivo ereditario. Quali problemi ci possono essere sul conto?

Il documento obbligatorio

La dichiarazione di successione è obbligatoria entro dodici mesi dalla morte del de cuius. Va presentata all’Agenzia delle Entrate da eredi, legatari o chiamati all’eredità. Non equivale ad accettazione.

Le aliquote variano in base al grado di parentela e al valore dell’eredità. Esistono esenzioni e deduzioni per il coniuge e i figli. La dichiarazione è anche il primo passo per attivare la divisione ereditaria. Come funziona con il conto?

Uomo disperato
Uomo nella disperazione (Canva Foto) – managementcue.it

A firma congiunta o disgiunta

Il conto corrente cointestato può essere a firma congiunta o disgiunta. Nel conto a firma disgiunta, ciascun titolare può operare autonomamente. Alla morte di uno, si presume che il 50% del saldo appartiene al defunto e deve essere trasferito agli eredi, salvo prova contraria. Il superstite può continuare a operare sulla sua quota, ma l’accesso all’intero saldo può essere sospeso fino alla definizione della successione.

Nel conto a firma congiunta, invece, ogni operazione richiede la firma di entrambi. Alla morte di uno dei cointestatari, il conto viene bloccato: nessuno può prelevare o disporre dei fondi finché gli eredi non sono identificati e autorizzati. Questo tipo di firma offre maggiore tutela contro prelievi non autorizzati, ma può rallentare la gestione post-mortem. In entrambi i casi, serve valutare la natura dei versamenti: se provenienti da un solo intestatario, gli eredi possono rivendicare l’intera somma. La banca può richiedere la dichiarazione di successione per sbloccare i fondi. La notizia arriva da LaLeggeperTutti e BlogNotaioTorino.