In auto come a piedi: oltre i 20 chilometri all’ora scatta la sanzione | Ti obbligano a comprare un monopattino

Limite

Limite di velocità 20 km h (Canva foto) - www.managementcue.it

Quando il segnale conta più della strada: tra cartelli e critiche, ora devi andare a 20 km/h, come andare a piedi.

Le città italiane, negli ultimi anni, si sono trasformate in laboratori mobili del Codice della Strada. Nuovi limiti, zone 30, norme che cambiano e multe che piovono: tutto in nome della sicurezza. Ma quando il confine tra prevenzione e imposizione diventa sottile, il cittadino si chiede se non sia la ragione – più che la legge – a essere messa da parte.

In molte aree urbane, la velocità massima scende drasticamente, gli autovelox diventano presenze “silenziose” e il muro del buon senso rischia di franare. È come se, per i pedoni e gli automobilisti, le strade quotidiane fossero diventate campi minati regolati da numeri più che da logiche reali. E chi guida spesso si chiede: «È davvero giusto che un cartello possa trasformarsi in una tagliola finanziaria?»

Nel caso di Roma, la tensione si acuisce. Nessun dissuasore, nessun passaggio pedonale rialzato, nessuna vera barriera di protezione. Solo cartelli e multe, secondo le critiche esposte da chi vive la città ogni giorno. Nel dibattito locale, chi guida sente che più che norme al servizio della sicurezza, si tratti di misure che gravano sul cittadino.

Alcuni interventi, pur rivendicati come rivoluzionari, non riescono a incidere sulla sostanza del problema: la mobilità, la sicurezza, la percezione di una città vivibile. Come riportato su un post Instagram di stefanoerbaggi, si parla di slogan più che di fatti concreti, di “Roma non ha bisogno di slogan, ma di interventi veri”.

Limiti, regole e contraddizioni del codice della strada

Il Codice della Strada prevede che ogni ente proprietario della strada possa stabilire i limiti di velocità previa valutazione delle condizioni ambientali e del rischio. Ma i cittadini lamentano che troppe volte i paletti vengono fissati senza che le infrastrutture adeguate accompagnino le novità. Un cartello “30 km/h” senza attraversamenti rialzati, dossi o segnaletica luminosa rischia di essere solo un monito astratto, privo di concretezza.

La capacità dissuasiva del limite, se non supportata da misure fisiche (dissuasori, restringimenti, attraversamenti visibili), si affida all’azione sanzionatoria. In assenza di elementi che obblighino a rallentare, resta al guidatore interpretare il vincolo — con grande margine di contenzioso. E quando l’azione è retroattiva o opinabile, può scoppiare la protesta.

Limite
Limite di velocità a 20 km/h (Canva foto) – www.managementcue.it

La vicenda di Roma 30: tra cartelli e contestazioni

La campagna Roma 30, sostenuta dal sindaco Gualtieri come soluzione per ridurre gli incidenti, è al centro di critiche aspre. Secondo molti romani, si tratta solo di un altro modo per fare cassa, non di un paradigma che migliora la mobilità.

La questione vera, come sottolineato anche dai residenti, è che Roma non ha bisogno di cartelli autoritari, bensì di interventi strutturali e coerenti che accompagnino i nuovi limiti. In altri termini, se non cambia il contesto — strade, segnaletica, strumenti di moderazione — qualunque regola rischia di restare lettera morta o di essere vissuta come strumento punitivo, non come incentivo al buon vivere.