“Non c’è lo possiamo più permettere”: la sanità nazionale al collasso | Ospedali chiusi e pazienti in cliniche a pagamento
Medicina pubblica e privata (Canva foto) - www.managementcue.it
Crisi del sistema pubblico tra tagli, attese infinite e un doppio binario che prende forma: cosa sta succedendo.
In alcune famiglie italiane, la frase “ci cureremo quando potremo permettercelo” è diventata una realtà concreta. L’idea che la salute debba essere un diritto garantito per tutti sembra vacillare ogni giorno di più. C’è chi aspetta mesi per una visita e chi, pur di non aspettare, si rivolge a strutture private, anche quando il portafoglio dice il contrario.
In questo clima, il malcontento cresce, soprattutto online, dove in molti si spingono a dire che “tanto vale chiudere gli ospedali pubblici”.
In un recente post Instagram de La Stampa, Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione GIMBE, ha dichiarato: «Il Servizio Sanitario Nazionale è una pietra preziosa di democrazia… ma oggi rischia un’asfissia finanziaria e politica». Parole che suonano come un avvertimento, ma che per molti sembrano già descrivere la realtà attuale.
Mentre il SSN barcolla, le cliniche private crescono, si moltiplicano, diventano il rifugio – spesso costoso – per chi non può più permettersi di aspettare.
Cosa troverai in questo articolo:
Un sistema che si sta spezzando sotto i nostri occhi
Cartabellotta non è il solo a lanciare l’allarme. I dati parlano chiaro: la spesa pubblica per la sanità, in proporzione al PIL, è in calo, mentre le disuguaglianze regionali crescono. In tredici regioni italiane si riescono ancora a garantire i livelli essenziali di assistenza, ma nelle altre il rischio è che la sanità pubblica non riesca più a offrire nemmeno il minimo indispensabile. Per chi vive in territori meno fortunati, curarsi significa fare viaggi lunghi o rinunciare.
Intanto, cresce anche il numero degli italiani che rinunciano del tutto alle cure, spesso perché non possono permettersi una visita privata né attendere quella pubblica. È un meccanismo che colpisce soprattutto le fasce più fragili della popolazione e che contribuisce ad allargare il divario tra chi può permettersi la salute e chi no. Il principio di equità su cui si basa il nostro sistema vacilla, pezzo dopo pezzo.

L’ombra del privato si allunga sul futuro della sanità
Se il pubblico non ce la fa, il privato avanza. Ma a che prezzo? In molte città italiane, cliniche private e centri a pagamento stanno diventando l’unica via per accorciare i tempi. La crescita del privato non è di per sé un problema, ma lo diventa quando si trasforma nell’unica alternativa accessibile per chi ha disponibilità economiche. A quel punto, non si parla più di scelta, ma di necessità.
Anche se non si parla ancora ufficialmente di chiusura di ospedali pubblici, il rischio è che, di fatto, certe strutture restino vuote o inutilizzabili. Chi può, si sposta nel privato. Chi non può, aspetta. La frase “Non ce lo possiamo più permettere”, riportata nel titolo del video, racchiude proprio questo dilemma: non è più chiaro se si parli della sanità pubblica… o della possibilità stessa di curarsi.
