Un lavoro ed un bello stipendio non bastano più: le banche non danno più mutui | La fiducia è finita

Uomo disperato

Ottenere un mutuo in banca diventa sempre più difficile, ma quali sono i criteri di selezione? Ecco cosa fare per non farti cogliere impreparato.(Pixabay Foto) - managementcue.it

Ottenere un mutuo in banca diventa sempre più difficile, ma quali sono i criteri di selezione? Ecco cosa fare.

Ottenere un mutuo è diventato più complicato. Le banche richiedono garanzie solide, redditi stabili e una bassa esposizione debitoria. I giovani con contratti a tempo determinato o partite IVA faticano a superare le valutazioni di rischio.

L’aumento dei tassi di interesse ha reso i mutui meno accessibili. Le rate mensili sono più alte e il potere d’acquisto si riduce. Anche chi ha una buona busta paga deve rivedere il budget. Le banche sono più prudenti e valutano con attenzione la sostenibilità del debito nel lungo periodo.

Molti richiedenti incontrano ostacoli nella fase di istruttoria. Documenti mancanti, tempi lunghi e richieste in più rallentano l’approvazione. Alcuni istituti chiedono garanzie personali o fideiussioni.

Le regole sui mutui sono diverse tra banche. Alcune favoriscono i giovani con prodotti dedicati, altre mantengono criteri rigidi. Quali sono le regole che le banche hanno per poter accettare o rifiutare un mutuo?

Cosa troverai in questo articolo:

Cosa cambia quando chiedi un mutuo

Il contesto economico incide sulla concessione dei mutui. L’inflazione, la precarietà lavorativa e l’incertezza del mercato immobiliare spingono le banche a ridurre il rischio. Anche il valore dell’immobile può influenzare l’esito: se la perizia è inferiore al prezzo richiesto, l’importo finanziabile si abbassa.

Per superare gli ostacoli, molti si affidano a strumenti alternativi. I mutui agevolati per under 36, le garanzie statali e i fondi di solidarietà sono utili, ma non sufficienti. Una voce sul Web rivela quali sono i criteri.

Euro mutui
I mutui per la casa (Canva Foto) – managementcue.it

Il caso

In un video pubblicato come post sul profilo Instagram @antoninolongo.adv lo scorso 2 novembre, Antonino Longo spiega: “Prima di darti un prestito vogliono essere certi che tu possa restituirlo senza andare in difficoltà economica. Il reddito deve essere stabile, contratto a tempo indeterminato o attività con bilanci regolari. Poi analizzano il livello di indebitamento: tutte le tue rate attive non devono superare il 30-35% del reddito netto“.

Come funziona con la storia creditizia? “E infine valutano la tua storia creditizia. Se hai avuto prestiti passati e li hai rimborsati sempre puntuale, sei considerato affidabile. Oppure in caso di assegni scoperti o pignoramenti, questi restano registrati per anni. Molti non lo sanno, ma anche una semplice segnalazione di ritardo nei pagamenti rimane nel sistema fino a 36 mesi, e se sei segnalato difficilmente ti daranno nuovi prestiti”. Se hai un ritardo su una rata, rischi lo stop per 36 mesi secondo la fonte.