Sessant’anni di innovazione e umanità: BrainArt al fianco di Vulcaflex per “Under My Skin”

Sessant’anni di innovazione e umanità: BrainArt al fianco di Vulcaflex per “Under My Skin”

Un’esperienza multisensoriale per celebrare l’identità profonda di un’azienda che intreccia materia, tecnologia e persone.

Il 4 ottobre 2025, presso il Pala de André di Ravenna, si è celebrato un traguardo speciale: i sessant’anni di Vulcaflex. Un anniversario che ha riunito oltre cinquecento persone per una serata dal titolo evocativo, “Under My Skin”, pensata come un viaggio dentro l’identità dell’azienda e la sua continua ricerca di equilibrio tra innovazione tecnologica e valore umano.

In questa occasione, BrainArt ha avuto l’onore di partecipare come partner, contribuendo a rendere la celebrazione un’esperienza sensoriale e immersiva. L’obiettivo era chiaro: raccontare la storia e i valori di Vulcaflex attraverso un linguaggio nuovo, capace di unire arte, neuroscienze e materiali industriali.

Un viaggio tra materia, mente e appartenenza

Durante la serata, i partecipanti sono stati coinvolti in un percorso multisensoriale che ha unito tatto e percezione visiva. Attraverso il contatto con tre materiali impiegati nei prodotti automotive di cui Vulcaflex è leader europeo, ogni ospite ha potuto osservare la propria attività cerebrale trasformarsi in arte, grazie alla tecnologia sviluppata da BrainArt. Le onde cerebrali, catturate in tempo reale, sono diventate forme e colori, dando vita a immagini uniche, simbolo del legame tra persona e materia.

Al termine dell’esperienza, ciascun partecipante ha ricevuto un pieghévole personalizzato con la propria opera, un ricordo tangibile ed emozionale della serata. Un gesto simbolico che ha racchiuso il senso più profondo dell’evento: la valorizzazione dell’individualità all’interno di una comunità aziendale costruita su passione, innovazione e spirito di squadra.

BrainArt esprime un sentito ringraziamento a Vulcaflex per aver scelto di condividere questo importante anniversario, trasformandolo in un’occasione per riflettere – attraverso l’arte e la tecnologia – su ciò che davvero ci unisce: la capacità di dare forma alle emozioni, sotto la superficie delle cose.