È ufficialmente la città più sporca al mondo e si trova in Italia: ecco in quale regione | Non metterci mai piede

La città “più sporca del mondo” è in Italia, e non è una sorpresa per chi ci vive: bollino rosso per un gioiello italiano.

Camminare per le vie di alcune città può trasformarsi in un’esperienza indimenticabile, ma non sempre in senso positivo. Ci sono luoghi dove lo splendore architettonico e culturale rischia di essere soffocato da una gestione urbana inefficiente, e dove lo scenario quotidiano parla più di incuria che di bellezza.

Alcune destinazioni, famose in tutto il mondo, stanno affrontando una sfida difficile: conciliare il loro fascino eterno con i problemi contemporanei legati alla sostenibilità e all’igiene urbana. In certi casi, il contrasto tra il passato glorioso e il presente problematico diventa talmente evidente da guadagnare l’attenzione di media internazionali.

Un recente sondaggio globale ha rivelato un dato tanto sorprendente quanto imbarazzante per il nostro Paese, attirando critiche, proteste e una pioggia di segnalazioni. Le immagini diffuse sui social e le testimonianze raccolte sul campo confermano una realtà scomoda, che gli abitanti conoscono fin troppo bene.

C’è una città italiana in cui la questione dei rifiuti è diventata simbolo di una crisi più profonda, capace di riflettersi sulla qualità della vita quotidiana, sull’immagine internazionale e perfino sul turismo. E oggi ha ottenuto un primato di cui nessuno andrebbe fiero.

La classifica internazionale che imbarazza l’Italia

La rivista americana Time Out, nel suo ultimo sondaggio globale, ha coinvolto oltre 27.000 cittadini da tutto il mondo chiedendo loro quale fosse, secondo la loro esperienza, la città più sporca mai visitata. Il risultato? Al primo posto si piazza proprio Roma, la Capitale d’Italia. Un giudizio impietoso, ma fondato su percezioni reali e condivise da chi ha vissuto o soggiornato nella città.

Come riporta In Italia, Roma è stata indicata come la città più sporca del pianeta, superando persino metropoli come New York e Glasgow. A influenzare questa posizione ci sono fattori noti: cassonetti obsoleti, carenza di impianti per il trattamento dei rifiuti, ritardi nella raccolta e un degrado evidente in molte aree residenziali. Le proteste dei cittadini e le denunce di personaggi pubblici hanno riportato alla luce un’emergenza igienico-sanitaria che si trascina da anni, aggravata dalle alte temperature estive che rendono le strade invivibili. E mentre altrove si investe in nuove soluzioni, nella Città Eterna il cambiamento sembra ancora lontano.

Un primato che pesa sull’immagine della capitale

La presenza di rifiuti sui marciapiedi, cattivi odori persistenti e la proliferazione di animali come topi e cinghiali nelle strade hanno alimentato un senso diffuso di frustrazione tra i cittadini romani.

I quartieri periferici sono spesso i più colpiti, con situazioni che in alcuni casi sfociano in veri e propri rischi sanitari. L’intervento delle autorità, seppur promesso e parzialmente avviato, non è ancora riuscito a contenere una crisi diventata sistemica.