Addio alla catena di supermercati tutta Italiana: erano i re del risparmio | Dovrete andare a comprare la merce altrove

Bye market: carrello supermercato e divieto

Addio a questa catena (canva.com) - www.businesscue.it

Alcune modifiche possono influenzare diverse generazioni, lasciando un segno chiaro anche dopo un lungo periodo. 

Negli ultimi tempi, il settore della spesa alimentare in Italia ha subito cambiamenti notevoli, rispecchiando non solo le variazioni economiche, ma anche le strategie delle famiglie nell’affrontare l’aumento del costo della vita.

In un momento in cui i prezzi continuano a crescere, aumenta l’interesse verso opzioni più accessibili, in grado di offrire sicurezza, qualità e convenienza.

Il risparmio ha sempre rappresentato un valore fondamentale per molte famiglie italiane, specialmente in periodi di crescente incertezza economica. I discount cercano di essere una risposta valida.

In questo scenario, alcune catene commerciali hanno costituito un riferimento stabile nel tempo. Tra queste una catena in particolare, era un vero punto di riferimento prima dell’inevitabile disastro.

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Una storia triste

Tuodì era un discount italiano concepito per rendere la spesa accessibile anche ai gruppi più vulnerabili della società. Dietro il marchio operava la società CESED S.p.A. , con sede a Roma, che aveva delegato la gestione operativa a Dico S.p.A. , un’impresa inizialmente fondata e controllata da alcune delle principali cooperative del consorzio Coop. Come riporta Wikipedia, dopo la fusione con Gestione Discount S.p.A. nel 1999 e l’acquisto dei punti vendita TopDì, l’azienda si espanse a livello nazionale, emergendo come uno dei principali attori nel settore del discount. Nel 2005 si unì anche a GeMa S.r.l. , incrementando il numero di punti vendita a 32, mantenendo il marchio DIX fino al 2012.

Il periodo di massimo successo avvenne tra il 2007 e il 2010, quando i negozi Dico erano presenti in tutte le regioni d’Italia. Tuttavia, nel 2010, un cambio nella direzione segnò un momento critico: il nuovo presidente Zucchelli, insieme al manager Antonio Lanari, implementò strategie che risultarono poco efficaci. L’azienda tentò anche di entrare nel mercato dell’e-commerce, ma senza fortuna. Nel 2012, il nome cambiò ufficialmente in Dico S.p.A. e la sede fu trasferita a Casalecchio di Reno.

Tuodì logo
Ha chiuso i battenti (tuodi.it) – www.managementcue.it

Una crisi irrecuperabile

Nel marzo 2017 il gruppo annunciò una grave crisi, chiudendo numerosi punti vendita e avviando una procedura di concordato preventivo. Il debito accumulato ammontava a 450 milioni di euro. Per cercare di ristrutturarsi, alcuni beni furono venduti: nell’ottobre 2017, sette punti vendita in Liguria furono ceduti a Penny Market per 9,2 milioni di euro. Da quel momento in poi, la situazione andò deteriorandosi.

Nel 2021 iniziò la chiusura progressiva dei supermercati, la maggior parte dei quali fu acquisita da marchi come Conad, IN’S e la stessa Penny Market. Alla fine, nel luglio 2023, avvenne la chiusura definitiva dei punti vendita Tuodì, Fresco Market e InGrande. In sostituzione, il gruppo inaugurò nuovi negozi con il marchio Doreca Store, specializzati nella vendita di bevande alcoliche e superalcoliche.