Gravi danni al cervello e alla persona: stai esponendo tuo figlio a un rischio enorme | Rischia di rimanere segnato a vita

Crescere un figlio non è facile e ora c'è un altro rischio dietro l'angolo: ecco di cosa parliamo e come difenderti. (Canva Foto) - managementcue.it
Crescere un figlio non è facile e ora c’è un altro rischio dietro l’angolo: ecco di cosa parliamo e come difenderti.
Educare un figlio non significa solo insegnare regole, ma anche trasmettere valori. Ogni gesto, ogni parola, ogni scelta contribuisce a formare la sua visione del mondo. L’educazione è fatta di esempi, di ascolto, di presenza. Non basta correggere, bisogna accompagnare.
I bambini imparano osservando. Se vedono rispetto, lo imitano. Se ricevono attenzione, la restituiscono. L’educazione non è un manuale, è una relazione. Serve pazienza, coerenza, tempo. Serve anche accettare gli errori, perché da quelli si cresce. I figli non chiedono perfezione, chiedono verità.
Crescere un figlio significa anche proteggerlo dai pericoli esterni e da quelli che non si vedono. L’educazione è un viaggio lungo, fatto di tappe, di scelte, di momenti condivisi. Ogni giorno conta per educare.
Senza una guida, l’uso dei dispositivi può diventare un problema. I social influenzano pensieri, emozioni, comportamenti. Se non si insegna a usarli, si lascia spazio a dipendenze, a confronti tossici, a solitudine. Quali sono le conseguenze?
Cosa troverai in questo articolo:
Come funziona
L’educazione non si ferma alla scuola. Continua a casa, nei gesti quotidiani, nelle conversazioni. È fatta di limiti, di libertà, di fiducia. Un figlio educato non è solo obbediente, è consapevole. Sa distinguere, sa scegliere, sa chiedere.
Oggi educare significa anche insegnare a usare smartphone e social. Non basta vietare, bisogna spiegare. Se un ragazzo non sa gestire la tecnologia, rischia di isolarsi o di cadere in trappole digitali. Quali sono i rischi?
Il video
Nel video pubblicato come post sul profilo Instagram @whitewhalecafe lo scorso 5 febbraio 2025, Eugenio Radin spiega: “Perché dovremmo assolutamente togliere lo smartphone a bambini e adolescenti?“. L’esperto continua: “Argomentiamo: Secondo diversi studi ben presentati all’interno di questo libro, gli smartphone stanno creando, specialmente nelle generazioni più giovani, quattro gravi danni“.
Radin non ha dubbi, come rivela: “Primo danno, deprivazione sociale. Questo grafico mostra come sia calato il tempo trascorso in compagnia di amici dall’introduzione degli smartphone“. Poi commenta: “Certe funzioni del cervello e della persona si sviluppano pienamente soltanto nel contatto sociale“. L’esperto prosegue: “Secondo, privazione del sonno. Da quando si sono diffusi gli smartphone i ragazzi dormono sempre meno. La sua assenza determina effetti come depressione, ansia, irritabilità, scarso apprendimento“. La conclusione potrebbe lasciare senza parole: “Se i nostri giovani ci sembrano più ansiosi, più depressi, più fragili, forse avremmo dovuto proteggerli un po’ di più da questa cosa qui“.