I truffatori diventano maghi: ti guardano negli occhi e ti svuotano il conto in banca | Non c’è modo di salvarsi

Truffa

Uomo disperato truffa (Canva foto) - www.managementcue.it

Furti silenziosi e tecnologia NFC: il nuovo volto dei borseggiatori digitali, adesso rischi di trovarti senza un soldo.

Nelle grandi città, tra il frastuono delle strade e la fretta dei passanti, c’è chi ha imparato a sfruttare la tecnologia per colpire in silenzio. Non si tratta più soltanto di mani veloci pronte a infilarsi nelle tasche: oggi i ladri usano dispositivi tanto comuni quanto insospettabili. La rapidità resta la stessa, ma il metodo è cambiato, diventando più difficile da percepire.

Mentre i sistemi di pagamento senza contatto hanno semplificato la vita a milioni di persone, offrendo transazioni veloci e senza codice, qualcuno ha trovato il modo di trasformare questa comodità in un’arma. In mezzo alla folla, basta un movimento impercettibile, un avvicinamento di pochi centimetri, e il resto potrebbe accadere in pochi secondi, senza che la vittima se ne accorga.

Ciò che rende questa tecnica così inquietante è la sua apparente banalità. Non servono strumenti rumorosi o complicati: un piccolo terminale portatile può bastare per tentare un prelievo. Ed è proprio questa semplicità a far crescere la preoccupazione, alimentata da racconti e segnalazioni che si rincorrono sui social.

Come spiega in un post Instagram Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, non si tratta di una leggenda metropolitana, ma di un fenomeno reale che ha già trovato terreno fertile in Italia. Le storie che emergono non parlano di colpi spettacolari, ma di episodi quotidiani, proprio per questo ancora più insidiosi.

La prima scoperta che ha acceso i riflettori

Per la prima volta nel nostro Paese, una persona è stata arrestata con l’accusa di aver usato un Pos mobile contactless per sottrarre denaro. È accaduto a Sorrento, dove una donna di 36 anni, dopo aver rubato 100 euro dalla cassa di un bar, ha tentato la fuga. Bloccata dai carabinieri, nella sua borsa è stato trovato un terminale portatile non a norma, ritenuto lo strumento con cui avrebbe messo a segno altri colpi.

Le indagini hanno poi rivelato un quadro più ampio: la donna era sospettata di aver compiuto decine di furti, soprattutto a Roma, utilizzando sempre lo stesso stratagemma. Il caso ha destato clamore perché ha mostrato come un apparecchio pensato per semplificare i pagamenti possa essere piegato a usi illeciti.

Pos
Truffa pos arresto (Canva foto) – www.managementcue.it

Cosa rende possibile il furto e quali sono i limiti

La tecnica si basa sulla Near Field Communication (NFC), lo stesso sistema che consente di pagare senza inserire il Pin per importi fino a 50 euro. Avvicinando il terminale alla carta della vittima, è teoricamente possibile attivare una transazione immediata. Tuttavia, gli esperti precisano che non è un’operazione priva di ostacoli: se le carte sono custodite insieme o in portafogli schermati, il dispositivo può non riuscire a leggere correttamente i dati.

Questo non toglie che, in luoghi affollati, un borseggiatore esperto possa tentare di sfruttare l’impercettibilità del gesto. Il caso di Sorrento è un campanello d’allarme che invita a riflettere sul rapporto tra comodità tecnologica e sicurezza personale.