Gas radioattivo dal sottosuolo: non puoi ne vederlo ne annusarlo | Eppure ti sta costando la vita

Famiglia pericolo gas (Canva foto) - www.managementcue.it
Un pericolo silenzioso che si nasconde nelle case e agisce senza dare segnali immediati: scopri come difenderti.
Dentro le mura di casa, dove ci sentiamo più protetti, possono celarsi minacce invisibili. Non sempre arrivano dall’inquinamento esterno o dai fumi evidenti: a volte sono presenze silenziose, che attraversano l’aria senza lasciare traccia percepibile e senza dare alcun segnale immediato.
In ambienti chiusi, l’aria può ospitare sostanze nocive provenienti sia dall’attività umana che dalla natura stessa. Non si tratta solo di polveri sottili o sostanze chimiche: alcuni agenti si sviluppano direttamente tra le nostre pareti o filtrano dal terreno sotto di noi, restando inosservati.
Tra questi nemici ci sono anche organismi viventi come le muffe, che rilasciano minuscole spore capaci di diffondersi in ogni stanza. Una volta inalate, possono irritare le vie respiratorie, peggiorare allergie e, nei casi peggiori, contribuire a malattie croniche.
Ma esistono pericoli ancora più subdoli: elementi che non hanno odore, colore o sapore e che non provocano disturbi immediati. Il loro impatto, però, può essere profondo e duraturo, colpendo le cellule dall’interno senza che ce ne accorgiamo.
Cosa troverai in questo articolo:
Il gas che non puoi sentire ma che ti entra nei polmoni
C’è un gas, naturale e invisibile, che si muove dal sottosuolo fino ai nostri ambienti domestici. Come ricorda heimi.saluteeprevenzione in un post su Instagram, penetra dalle crepe, dai pavimenti o dalle pareti a contatto con il terreno. Non possiamo né vederlo né annusarlo, eppure può restare a lungo nell’aria che respiriamo.
Questo gas si chiama radon. È un gas nobile, radioattivo e poco reattivo dal punto di vista chimico. Il corpo tende a espellerlo velocemente, ma il vero pericolo sono i suoi “figli”: particelle radioattive che si attaccano al pulviscolo atmosferico e, una volta respirate, si depositano nei polmoni e nei bronchi.
Quando l’esposizione diventa una minaccia reale
Secondo l’Arpa Lombardia, queste particelle possono danneggiare il DNA delle cellule respiratorie. Se i meccanismi di riparazione del corpo non riescono a intervenire, anche dopo molti anni dall’esposizione si può sviluppare un tumore polmonare. Non esiste una soglia di sicurezza: più a lungo e più intensamente si è esposti, più alto è il rischio.
Gli studi su minatori di uranio, esposti a forti concentrazioni di radon, hanno dimostrato una chiara correlazione tra questo gas e il cancro al polmone. È per questo che organizzazioni come l’OMS e l’Istituto Superiore di Sanità raccomandano controlli e interventi per ridurne la presenza negli ambienti chiusi.