Giro d’affari alle spalle dei morti: in questo modo guadagnano migliaia di euro al giorno | È tutto legale e ci si sono arricchiti

Funerale

Famiglia al funerale (Canva foto) - www.managementcue.it

Personaggi che trasformano il dolore in profitto, un mestiere tanto bizzarro quanto vero: il retroscena shock dei funerali.

Chi avrebbe mai pensato che il pianto potesse diventare una professione? Eppure, in un mondo dove ogni aspetto della vita sembra monetizzabile, anche il dolore trova spazio tra i mestieri più insoliti. C’è chi riesce a farne un vero e proprio lavoro, capace di attirare curiosità e lasciare senza parole chi ne sente parlare per la prima volta.

Il lutto, momento intimo e doloroso, da secoli è accompagnato da riti e gesti simbolici. Nel tempo alcune di queste tradizioni si sono trasformate o addirittura perse, ma in alcuni casi hanno assunto nuove forme che mescolano antichi significati e logiche moderne di guadagno. È in questo spazio che nasce un mestiere tanto singolare quanto redditizio.

Il semplice atto di piangere, spesso visto come un gesto istintivo, può invece assumere un valore ben diverso. Diventa parte integrante di un rituale pubblico, utile a rendere più “sentito” un addio.

L’idea che qualcuno possa essere pagato per disperarsi in un funerale non appartiene solo al passato. Come ricorda un post di Gentleman.fm su Instagram, oggi esiste chi riesce a guadagnare addirittura 1.000 euro al giorno semplicemente piangendo ai funerali. Una frase che sembra incredibile ma che fotografa una realtà precisa: il dolore, a volte, si può anche affittare.

Il costo nascosto di un ultimo saluto

Organizzare un funerale non significa soltanto affrontare un lutto personale, ma anche dover fare i conti con spese spesso elevate. Dalla bara al trasporto, dall’allestimento alla cerimonia, ogni dettaglio ha un prezzo che può variare enormemente a seconda delle scelte. In questo scenario, il confine tra necessità e lusso diventa labile e a volte si spinge oltre la semplice praticità.

A pesare non sono solo gli aspetti economici ma anche quelli emotivi. Un funerale è un momento collettivo, in cui il dolore si esprime e si condivide. Per alcune famiglie, garantire una partecipazione visibile e intensa diventa quasi un dovere sociale. È qui che entrano in gioco figure capaci di dare voce e lacrime a chi non riesce o non vuole esprimere apertamente il proprio dolore.

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Persone piangono a un funerale (Canva foto) – www.managementcue.it

Il mestiere che fa discutere

Il cuore della notizia è proprio questo: esiste chi viene pagato per piangere ai funerali di persone che non ha mai conosciuto. Questi “piangitori professionisti” vengono ingaggiati per rendere la cerimonia più intensa e partecipata, trasformando un gesto intimo in una vera performance. E non si tratta di spiccioli: il compenso può arrivare a circa 1.000 euro al giorno.

Un lavoro tanto particolare non può che suscitare reazioni contrastanti. C’è chi lo vede come un modo legittimo di guadagnare, visto che la domanda esiste e l’offerta la soddisfa, e chi invece lo considera una pratica che banalizza il dolore. Qualunque sia la prospettiva, resta la certezza che questo mestiere – insolito ma reale – racconta molto del nostro tempo e del modo in cui anche il lutto può trasformarsi in economia.