ULTIMA ORA LAVORO, approvato il salario minimo: se stai sotto questa cifra puoi denunciare | milioni di italiani già corsi dall’avvocato

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Lavoro in ufficio (Pexels Foto) - www.managementcue.it

Il diritto a essere pagati per il lavoro svolto, ecco cosa dice la legge sul lavoro e come fare per tutelarsi senza problemi.

Nel mondo del lavoro, è fondamentale conoscere i propri diritti per potersi tutelare da situazioni di potenziale sfruttamento o mancato rispetto delle normative. Il rapporto tra datore di lavoro e dipendente è regolato da leggi precise che stabiliscono obblighi reciproci, tra cui il diritto del lavoratore a ricevere un compenso per l’attività svolta.

Spesso, la complessità delle normative o la mancanza di esperienza, soprattutto per i lavoratori più giovani, possono portare a sottovalutare l’importanza di certi principi legali o a non sapere come agire qualora questi vengano violati.

Mentre il dibattito sul livello adeguato dei salari e sull’introduzione di un salario minimo è ancora aperto in Italia, esiste un principio giuridico di base che non ammette deroghe per la maggior parte dei rapporti di lavoro: l’obbligo per il datore di lavoro di corrispondere una retribuzione.

Ignorare questo obbligo fondamentale da parte del datore di lavoro non è una semplice scorrettezza, ma una violazione che dà al lavoratore il diritto di agire per far valere i propri diritti. Comprendere in quali casi scatta questa possibilità è essenziale.

Il lavoro subordinato e l’obbligo imprescindibile della retribuzione

Nel luogo di lavoro, la legge italiana stabilisce chiaramente i diritti e i doveri delle parti. Secondo l’articolo 2094 del Codice Civile, elemento cardine del lavoro subordinato è il nesso imprescindibile tra la prestazione fornita dal lavoratore (ovvero l’attività lavorativa svolta sotto la direzione del datore) e l’OBBLIGO correlato del datore di lavoro di corrispondere a tale prestazione una retribuzione.

Questo principio sottolinea che, salvo rarissime eccezioni, ogni attività lavorativa svolta in forma subordinata deve essere compensata. La legge italiana ammette l’assenza di una retribuzione solo in due casi specifici: il lavoro familiare, inteso come una collaborazione occasionale e a titolo gratuito tra congiunti (ad esempio, un breve aiuto nella ditta di famiglia), e il lavoro volontario, svolto per fini di solidarietà o beneficenza senza scopo di lucro (come attività in associazioni non profit).

Lavoro in ufficio
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Cosa fare se non vieni pagato per il tuo lavoro

Qualora un datore di lavoro non rispetti l’obbligo fondamentale di corrispondere una retribuzione per il lavoro subordinato svolto, viola un principio basilare del diritto del lavoro. In questa situazione, il lavoratore ha il diritto di agire per tutelare i propri diritti.

Contrariamente all’idea basata su una falsa premessa che si debba “denunciare il vostro capo se il vostro stipendio non supera questa cifra”, il punto cruciale non è una specifica soglia monetaria non raggiunta, ma l’assenza di qualsiasi forma di compenso per il lavoro svolto. Se ti trovi in una situazione in cui il tuo datore di lavoro pretende che tu svolga lavoro subordinato senza garantirti una retribuzione, puoi rivolgerti alle autorità competenti e segnalare l’accaduto. L’Ispettorato Nazionale del Lavoro è uno degli organismi a cui ci si può rivolgere per segnalare irregolarità e far valere il proprio diritto alla paga.