Disastro Inps, abolita la pensione se soffri di queste patologie: Giorgietti e Giorgia Meloni hanno già approvato | Malati e senza soldi rimarrete

Anziano triste (Depositphotos foto) - www.managementcue.it

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Nuove verifiche INPS mettono a rischio l’assegno per migliaia di questi pensionati, anche in gravi condizioni di salute.

Negli ultimi tempi si sente spesso parlare di pensioni, riforme e tagli. Ma quello che preoccupa davvero è quando i cambiamenti toccano chi vive di quell’assegno mensile. In questi casi le decisioni non restano solo su carta: hanno un impatto reale, concreto. E spesso doloroso.

Molti pensionati italiani hanno compiuto una scelta particolare che, però, ha un prezzo: dover dimostrare ogni tot anni, con precisione quasi chirurgica, che si è ancora in vita. Sì, proprio così. Questo tipo di controlli è una prassi.

L’INPS da tempo effettua verifiche per evitare truffe. Il problema nasce quando il sistema non lascia spazio a eccezioni, nemmeno per chi ha problemi di salute seri o è in una condizione particolare. Non tutti hanno la possibilità di seguire step digitali o burocratici rigidi, soprattutto se già alle prese con mille difficoltà.

In questo scenario si sta muovendo qualcosa di importante – anzi, di pesante. E a quanto pare, le istituzioni non sembrano aver intenzione di alleggerire la situazione. Chi non riesce a mettersi in regola, rischia grosso.

Chi è malato rischia di restare senza assegno

E non si parla di sanzioni, ma di perdere la pensione per intero. Il problema vero? Che nessuno ha previsto una corsia preferenziale per chi sta male. Anche in questi casi la pensione può essere sospesa se i tempi non vengono rispettati. Nessuna flessibilità.

E così migliaia di pensionati in questa situazione – magari malati o in condizioni delicate – si ritrovano a dover affrontare questo iter da soli. Se non ce la fanno, da settembre 2025 o al massimo marzo 2026, resteranno senza un euro.

Pensionato (Depositphotos foto) - www.managementcue.it
Pensionato (Depositphotos foto) – www.managementcue.it

La doppia verifica

Con il messaggio n. 890 del 13 marzo 2025, l’INPS ha ufficializzato una nuova procedura per accertare l’esistenza in vita dei pensionati che vivono all’estero, come riporta Circuitolavoro.it. Parliamo di oltre 310 mila persone, divise in due scaglioni: la prima tornata andrà dal 20 marzo al 15 luglio e coinvolgerà chi risiede in America, Asia, Paesi nordici ed Europa dell’Est. La seconda, da settembre 2025 a gennaio 2026, toccherà Africa, Oceania ed Europa occidentale.

Chi non rispetta le scadenze o non riesce a fornire la documentazione richiesta, si vedrà bloccata la pensione. Per dimostrare che si è ancora vivi (letteralmente), serve compilare un modulo Citibank, farlo firmare da un’autorità locale – o in alternativa fare una videochiamata, ma non tutti sanno o possono farlo. Inoltre, chi ritira in contanti tramite Western Union poco prima del controllo viene considerato vivo automaticamente.