UFFICIALE PENSIONI, addio alla reversibilità defintiivamente: non prendi più un euro | La cassazione ha già approvato

Pensione

Addio alla pensione di reversibilità (Canva foto) - managementcue.it

Addio alla reversibilità: la nuova sentenza cambia tutto e con questa novità non prendi più neanche un euro.

La pensione di reversibilità rappresenta per molti una garanzia economica irrinunciabile, soprattutto dopo la perdita di un familiare. Proprio per questo, ogni modifica normativa in materia crea incertezza e apprensione, spingendo i cittadini a cercare chiarimenti immediati. Negli ultimi mesi, alcune novità hanno fatto emergere preoccupazioni diffuse tra i beneficiari.

Chiunque abbia avuto diritto alla reversibilità conosce bene il valore di questo sostegno. Nata per tutelare i superstiti di un lavoratore o pensionato, questa misura ha assicurato per anni un reddito fondamentale. Tuttavia, nuovi scenari legali stanno modificando le regole e mettendo in dubbio la continuità di tale beneficio in specifiche circostanze.

Molti si chiedono se i propri diritti siano ancora garantiti. Le notizie circolate negli ultimi tempi parlano di una svolta silenziosa, ma decisiva. Ciò che colpisce è che il cambiamento non è stato accompagnato da comunicazioni ufficiali: i diretti interessati rischiano di accorgersene solo quando non riceveranno più un euro sul conto.

Come sempre accade in questi casi, l’impatto si avverte prima nelle famiglie, poi nel dibattito pubblico. Molti stanno cercando di capire se e quando potranno perdere il diritto alla pensione, e soprattutto in base a quali criteri. A fare chiarezza è una recente pronuncia della Corte di Cassazione, che cambia radicalmente un aspetto preciso di questa prestazione.

La decisione che cambia la reversibilità

La sentenza n. 14287 del 22 maggio 2024 della Corte di Cassazione ha introdotto una modifica significativa: da ora, alla morte del beneficiario della reversibilità, il trattamento pensionistico si estingue definitivamente. In altre parole, non sarà più possibile trasferire la pensione ad altri familiari, anche se conviventi o economicamente dipendenti.

Il caso specifico preso in esame riguarda un figlio inabile al lavoro, che chiedeva di ricevere la reversibilità dopo il decesso della madre, a sua volta titolare della pensione del marito defunto. La Corte d’Appello aveva inizialmente dato ragione al richiedente, ma la Cassazione ha ribaltato la sentenza, accogliendo il ricorso dell’INPS e stabilendo che la pensione di reversibilità non può essere trasmessa come un’eredità. Come spiega Piano Inclinato, si tratta di una decisione che potrebbe colpire migliaia di famiglie italiane, spesso ignare della nuova interpretazione giuridica.

Pensionato
Pensionato fa controlli (Canva foto) – managementcue.it

Cosa cambia per le famiglie italiane

La decisione della Cassazione segna una frattura rispetto alla prassi precedente, generando confusione tra i cittadini che contavano sulla reversibilità come garanzia a lungo termine. Molti casi, in cui si pensava fosse possibile subentrare nella titolarità della pensione alla morte del beneficiario, vengono ora esclusi.

Questo significa che non vi sarà più alcun riconoscimento automatico per altri familiari, neppure in presenza di comprovata dipendenza economica o inabilità.