L’EU Space Act uniforma le regole: tutti i satelliti saranno soggetti agli stessi requisiti di sicurezza

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Nuove regole europee sui satelliti (Canva foto) - www.managementcue.it

Tutti i satelliti dovranno rispettare gli stessi standard: l’Europa definisce nuove regole che dovranno rispettare tutti i Paesi.

Negli ultimi anni, lo spazio è diventato un terreno sempre più frequentato, non solo dalle grandi agenzie e aziende affermate, ma anche da startup, università e realtà emergenti. La corsa all’orbita si è fatta affollata e vivace, spingendo l’Europa a interrogarsi su come gestire questo ecosistema complesso. Una gestione efficace richiede non solo innovazione, ma anche regole comuni.

In assenza di un sistema normativo chiaro, il rischio è che ogni operatore segua logiche proprie, con conseguenze potenzialmente pericolose per tutti. A oggi, i satelliti non seguono sempre gli stessi criteri di costruzione e sicurezza, e le differenze tra chi ha grandi risorse e chi è appena partito sono ancora molto marcate. L’Unione Europea ha deciso che è il momento di intervenire.

Nel tentativo di favorire l’accesso allo spazio, in passato si era pensato a regole meno severe per le realtà più piccole. L’argomento era semplice: non penalizzare chi ha meno fondi. Tuttavia, col tempo, è emersa una domanda sempre più urgente: possono davvero esistere standard di sicurezza diversi nello stesso spazio orbitale?

Il punto centrale è che, nello spazio, un errore o una mancanza non colpisce solo chi lo commette. Un satellite malfunzionante può generare detriti pericolosi o interferenze, minacciando missioni altrui. Ecco perché negli ultimi mesi si è fatto strada un principio nuovo: tutti devono seguire le stesse regole.

La svolta dell’EU Space Act: regole uguali per tutti

La Commissione Europea ha deciso di cambiare rotta. Nel nuovo testo dell’EU Space Act, atteso entro questa settimana, è stata introdotta una modifica chiave: tutti i satelliti saranno soggetti agli stessi requisiti di sicurezza. La novità sta proprio nel fatto che non ci saranno più eccezioni per startup, università o altri operatori “minori”.

Come riportato da Spaceintelreport, la versione precedente lasciava spazio a trattamenti diversi, giustificati dalla mancanza di risorse di alcune realtà. Ora invece il principio è chiaro: se vuoi operare nello spazio europeo, rispetti le stesse regole. La Commissione intende così rafforzare la sicurezza e l’affidabilità del settore.

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Satellite europeo in orbita (Canva foto) – www.managementcue.it

Una sola norma per un mercato spaziale più sicuro

Questa uniformità normativa non nasce per ostacolare l’innovazione, ma per proteggere lo spazio come risorsa comune. L’obiettivo è evitare che l’orbita terrestre bassa, già congestionata, diventi un ambiente incontrollabile e instabile. Tutelare lo spazio oggi significa garantirne l’accesso anche domani.

In pratica, ogni satellite, a prescindere da chi lo progetta o lancia, dovrà dimostrare di rispettare gli stessi standard tecnici e operativi. Una scelta che mira a livellare il campo da gioco, sì, ma anche a costruire un settore spaziale europeo più affidabile, sostenibile e pronto per le sfide future.